La diagnosi di lipedema è basata sulla valutazione clinica, ma l’esame strumentale ecografico ad alta risoluzione, non invasivo, ripetibile ed affidabile, relativamente semplice, anche se operatore dipendente, risulta utile nello studio tissutale sopra-fasciale utilizzando apparecchiature ad alta tecnologia con sonde adeguate lineari ad alta frequenza di emissione del fascio ultrasonoro (>10 MHz).
Nel lipedema, con la sonda posta direttamente sulla cute con abbondante gel e utilizzando scansioni longitudinali e trasversali su punti markers costanti, lo studio ecografico tissutale comprende il complesso epidermide-derma ed il tessuto sottocutaneo.
In questo studio si è osservato una normale rappresentazione ecografica del complesso epidermide-derma (normale ecogenicità e spessore) ed un aumento dello spessore del tessuto sottocutaneo per ipertrofia dei lobuli adiposi adesi ed ipoecogeni,

con componente fluida assente; si nota inoltre la riduzione-scomparsa dei setti e la presenza di fasce iperecogene spesso frammentate. L’ecografia ad alta definizione, fornisce inoltre dati per evidenziare il co-interessamento linfatico nel lipedema, ma in caso di flebopatia si rende necessaria l’ultrasonografia duplex.
Una evoluzione dell’ecografia standard è l’imaging tridimensionale di alta qualità che avendo una visione su tre piani dello spazio, risulta interessante nello studio strutturale tissutale anche per la possibile elaborazione dell’immagine con adeguato software.
Per tale motivo si è voluto applicare tale metodica nella valutazione tissutale del lipedema utilizzando una sonda adeguata (17 Mhz), e abbondante gel, con scansioni longitudinale e trasversale, negli stessi punti markers utilizzati per l’ecografia standard, per valutare la differenza morfologica tissutale tra le due metodiche.
Il quadro ecografico 3D evidenzia una normale rappresentazione ecografica del complesso epidermide-derma, a differenza del linfedema, ed un profilo irregolare, ondulato o seghettato, della giunzione dermo-ipoderma non patognomonico però del lipedema perché presente anche nell’obesità-non lipedema e nella lipo-ipertrofia.
Presenti inoltre nel lipedema fibre iperecogene ispessite, che connettono la cute alla fascia superficiale, e noduli sottocutanei, che corrispondono ai noduli apprezzabili alla palpazione-pressione, la cui dimensione varia in relazione allo stadio clinico.
Il tessuto sottocutaneo presenta uno spessore aumentato per ipertrofia dei lobuli adiposi che si presentano adesi, ma non si evidenzia, come nella ecografia standard, la totale scomparsa dei setti connettivali interlobulari e la frammentazione delle fasce iperecogene in base alla evoluzione del quadro clinico.
In conclusione questo studio preliminare in progress, evidenzia l’utilità nel lipedema dell’ecografia 3D nella valutazione del tessuto sopra-fasciale perché risulta molto più dettagliato rispetto alla ecografia ad alta risoluzione standard.
Lo studio continua.


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