Il lipedema è una malattia cronica, non ancora purtroppo inserita nella Classificazione Internazionale delle malattie, che colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile e crea una disabilità fisica e psicologica. E’ipotizzabile alla base squilibrio ormonale e la familiarità.
Il lipedema, secondario ad iperplasia-ipertrofia delle cellule adipose, è caratterizzato da un bilaterale, simmetrico, doloroso e progressivo accumulo di grasso negli arti inferiori (possibile il coinvolgimento degli arti superiori) con deformazione morfologica a colonna o lobulare; si associa ad edema ortostatico ed ecchimosi a causa dell'aumentata permeabilità e fragilità capillare.
La diagnosi di lipedema è clinica e conduce alla classificazione in tre stadi
- I stadio: normale superficie cutanea e consistenza soft del tessuto sottocutaneo con piccoli noduli nel tessuto grasso,
- II stadio: superficie irregolare e aumentata consistenza del tessuto sottocutaneo con noduli aumentati di volume,
- III stadio: deformazione lobulare della superficie cutanea, per aumentato tessuto grasso, con noduli di varia dimensione.
E’ spesso confusa con il linfedema ed al fine della conferma della diagnosi clinica, risultano utili indagini strumentali quali la Linfoscintigrafia, l’Ecografia ad alta risoluzione e la TAC.
Utile inoltre il rapporto WHO (circonferenza vita/circonferenza bacino) per la diagnosi differenziale con l'obesità.
Nei pazienti affetti da lipedema è necessario il controllo del peso corporeo per evitare il peggioramento del quadro clinico. Nell'ambito del trattamento risultano utili trattamenti quali le onde d’urto radiali e la terapia compressiva.